Il Grido dal ciclo “I vinti”, 1977. Bronzo, cm 32x32x16 es. un. Museo Nazionale d′Abruzzo. Sez. Arte Contemporanea. Castello Argonese L′Aquila.

Medioevo, 1986.
Bronzo, cm 20x34x64, es. un.
(coll. G.M. Cesari)

Cavallo bendato, 2011.
Bronzo, cm 70 (h), es. un.

Sete, 1995.
Bronzo, cm 46x18x24, es. un.
(Coll. Privata)

Lo scatto, 2000.
Bronzo, cm 90x60x40, es. un.

Sete, 2011
Prototipo in gesso, cm 160 h.

Gallery

All’inizio ho fatto studio

precisi della nutura, poi ho capito che la
natura-scultura ha bisogno di essere
esagerata ed esasperata, forzata e sforzata, martoriata e co-scomposta, schiantata e
straziata, violentata e violata, gridata e sgridata, scheggiata e perforata, fessurata
e tagliata, screziata e screpolata, esplosiva e implosiva, precipitata e dirupata, fissata
in grumi di materia-idea aspra, disadorna e antimonumentale, magmatica e peciosa,
pietrificata e fossilizzata, scarnificata e ossificata, fibrillata e sfibrata, patinata e
speculare, brunita e ramata. Un scultura, insomma, concrezionata e schiantata constretta
a vivere in alveoli e in grumi di materia-idea dalle forme concave e convesse di vuoti
e di pieni fissati e destrutturati in equilibri precari, precipizi dinamici e indifferenti,
incidenti nell’opera d’arte l’interstizio tra la luce e il buio, tra il giorno e la notte, tra la
vita e la morte, tra il vuoto e il pieno, tra il finito e il non finito, tra l’infinito e l’indefinito
volutamente alterati ed esagerati. Così a partire dal ciclo dei Vinti ho cercato il modo
intelligente per realizzare questa esagerazione ed allora sono stato rapito dalla materia-idea-forma-struttura modellata, scolpita, ingessata, incerata e fusa in materia scultorea, schiantata,
flagellata, torturata, tagliata e tormentata, invasa ed invadente, dirompente e prorompente,
una scultura volutamente esagerata e destrutturata. Tutto questo e molto altro
ancora é per me fare scultura e poco importa dei tanti fenomeni de “baraccone” o dei
“bluff”, oggi tanto presenti e di moda nell’arte contemporanea considetta di “avanguardia” che
farebbe meglio a starsene… nelle retroguardie, senza per questo disconoscere i
meriti e la validità della ricerca artistica portata avanti da ottimi artisti contemporanei,
artisti per altro volutamente dimenticati e non certo osannati da una ben determinata
e sparuta, per nostra fortuna, minoranza della cosiddetta critica d’arte militante
contemporanea con licenza “tout court” di guidizio critico sterile e falso e
sempre di parte. Ma. almeno per me, tanto per essere chiari, gli “escrementi di artista” in
barattoli o l’esposizione di un “down”, anche se a titolo puramente provocatorio,
in una delle più prestigiose sedi espositive nazionali consacrata alle arti figurative,
restano e sono sempre e soltanto escrementi e fenomeni da baraccone e
per giunta di pessimo gusto che nulla hanno a che fare con la vera arte.

Dal libro: “Concrezionismo” di Fernando Mario Panonessa

Pazzia, dal ciclo I Vinti, 1997.
Bronzo, cm 19x19x22, es. un.
coll. Bassi-Milano

Salomé , 1995.
Bronzo, cm 34 (h), es. un.
(coll. privata)

Toro, 1994

Bronzo, cm 15 (h), es. un. (Coll. Privata)

La bella e la beastia, 1996

Bronzo, cm 35x28x54, es. un. (coll. privata)

Prima che il gallo canti, 2011

Bronzo, cm 78x83x67, es. un.

Zoomorfismo: Donna scorpione, 1990

Bronzo, cm 100 (h), es. un.

Tauromachia, 2011

Bronzo, cm 148x164x102, es. un.
Dumfries. (GB) –  Loreburne Shopping Centre

Minotauro, 1997

Bronzo, cm 96x110x105, es. un.

Salomé, 2007

Stucco patinato, cm 90x50x150

Homo homini lupus – Falchi e colombe

Bronzo, cm 64x56x45, es. un.

Giuditta, 2001

Bronzo, cm 20x22x44, es. un.

Icaro, 2000

Bronzo, cm 100 (h), es. un. (coll. Dr. G. Ciottoli)

Lo scatto, 2000

Bronzo, cm 90x60x40, es. un. (Coll. Privata)

Nitrito, 2001

Bronzo, cm 98x77x70, es. un.

Satiro, 2001

Bronzo, cm 9x20x37, es. un. (Coll. Privata)

Tauromachia, 1985

Bronzo, cm 34x22x18, es. un. (coll. privata)

Lo Scatto, 1985

Bronzo, cm 20 h. (Coll. Privata)

Bagnante, 1990

Bronzo cm 35 h. es. un. Coll. Privata

Il Condannato

Bronzo, cm 11x17x38, es. un. (Proprietá dell’Autore)

La Caduta. 1997

Prototipo in gesso, cm 250 h.

Roma, Palazzo Corrodi-Trilussa – Sala del Consiglio Nazionale

Minerva (la Sapienza), 1994. Marmo, cm. 230 di h.

Talete (la Saggezza), 1994. Marmo, cm. 230 di h.

Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Geometri
Roma, Palazzo Corrodi-Trilussa – Presidenza

Archimede, 1994. Bronzo, cm. 160 di h.

Euclide, 1994. Bronzo, cm. 160 di h.

Erone, 1994. Bronzo, cm. 160 di h.

Pitagora, 1994. Bronzo, cm. 160 di h.

Monografia

Cavalli in fuga, 1995. Disegno, cm. 20×26.
Tecnica mista: pastelli in cera, inchiostro, foglie d’oro (coll. privata).

Alle cinque della sera, 2000. Disegno su masonite, cm. 17.5×23.
Tecnica mista: pastelli in polvere, tempera (coll. privata).

Cavallo struttura, 1983. Disegno, cm. 200×200.
Tecnica mista: tempera, pastelli in polvere, pigmenti in polvere (coll. privata).

Minotauro, 2004. Disegno su polisterolo.
Tecnica mista: pastelli in polvere, inchiostro (coll. privata).

Vox clamantis in deserto, 2000. Disegno su masonite, cm. 19×23.
Tecnica mista: tempera, pastelli, pigmenti in polvere, tempera e foglia d’oro (coll. privata).

Ecce homo

Tauromachia

Il toro alla fine è vinto
il toro alla fine è piegato
il toro alla fine è sfiancato.
La terra più non riceve il sangue
che gronda dal suo corpo martoriato
scarnificato,
flagellato,
piagato,
insanguinato.
Il toro è ormai morente
stremato
ma non umiliato.
Il totro è inginocchiato sulle zampe
si prepara a morire colpito a morte
dalla mano violenta di novello Caino.
Il toro è ora solo sangue e sudore
con le froge dilatate e umide
esala l’ultimo grido muto
alla nascente luna.

L’artista

L’artista è genio e solitudine
l’artista è ricco solo di cuore
di mente.
L’artista è occhi
sognanti
intensi
avidi
fissi.
È fantasie creative di notti insonni.
L’artista è piede instabile
inesorabile
è visione fantastica
tiene a stento
il volo della fantasia.
L’artista è scarpe consunte e logore
corre
dietro larve
dietro sogni.
L’artista è vento
consuma
aggrega.
L’artista è fuoco
tutto avvampa,
L’artista è tempo
nulla crea
nulla distrugge
tutto trasforma.

Non tutto morirò (non omnis moriar)

Ho camminato anonimo
tra genti anonime
per le strade del mondo.
Ho avuto amore e dato amore.
Ho pianto
ho gioito
ho gridato
dinanzi alla violenza
all’indugio
alla rozzezza della vita.
Ho offesso e sono stato offeso
senza mai essere Giuda.
Ho ascoltato e sono stato ascoltato
e oggi il mio cuore guerriero pacificato e pacato
si nasconde nella parte più segreta dell’anima
per rinascere in materia-idea bronzea rilucente
aspra
destrutturata
concrezionata.
E forse (non omnis moriar)
non tutto morirò.